Ed ora il montaggio!
Affrontiamo con perizia questa fase delicata che precede la nascita dello spettacolo.
Alcuni tagli sono più dolorosi di altri, si crea una sorta di affezione,
di legame intimo per il quale non vorresti lasciare andare via nulla….
Pensi erroneamente che lasciare voglia dire dimenticare.
Tutto il materiale apparentemente depositato nel nulla è quel substrato che permette nell’ora nuove connessioni,che da vita al personaggio.
E’ una questione di fiducia.
Mi affido al mio caro regista il quale crea nodi e scruta in profondità….
wow…
Non è affatto facile af-fidarsi, anche se c’è stima, passione, verità… Da sempre, in ogni caso, in ogni luogo della nostra teatralanima.
Il solito abbraccio, con più vigore.
Rebecca
In effetti il montaggio mi ha sempre incuriosito e deve essere doloroso tagliare “pezzi” che sono stati importanti per realizzare l’opera.
Ciao Michele
Il montaggio mi è sempre apparso come un processo MAGICO… impreviste nascite di senso balenano, sincronicità junghiane…
E’ sempre una questione di fiducia…
*
Gwidie: double wow…:)
Rebecca:grazie è arrivato a destinazione il tuo vigore…mi ha dato la carica necessaria per affrontare due giorni consecutivi di prove!!
Michele:una strana fase in effetti…
mi insegna ad essere aperta all’imprevisto e al nuovo. Dolore perciò che lasci e amore per ciò che arriva…
Daidalos:verissimo…nuovi sensi, nuove connessioni…massima diponibilità da parte mia.
Babe:E’ si, in questo momento io fido.
Post delizioso…
Un caro saluto
sempre interessante, qui 🙂
penso nn ce ne sia bisogno ma ti segnalo 2 miei ‘imperdibili’ in quel di roma…
‘il vicario’ al piccolo eliseo (25 – 26 -27 aprile) e ‘ il giardino dei ciliegi’ al quirino (fino al 4 maggio)… accorrete numerosi…
grazie e buon lavoro, erica
grazie Isher…
Erica mi fa sempre piacere ricevere le tue segnalazioni…sai tra una cosa e un’altra è facile perdersi, quindi sono uitlissime!
Anche a te buon lavoro a presto
Vera
E quindi ormai ci siamo….!!!!!!!!!!!
E’ vero il montaggio ..e i tagli..maledetti tagli…Penso di capire cosa vuoi dire..è un po’ come lasciare e temere che se lasci tutto andrà perso..non lascierà traccia di se..in primis in te stesso…come una sorta di censura cancellante…
Ma penso anche che questo sia un meccanismo che fa parte di ogni cosa..non è possibile,almeno per me e come la penso, prendere sempre o lasciare sempre…
Buon buon lavoro…e se posso permettermi non farti contaminare da sensazioni che ritieni inquinanti…vai fino in fondo… 🙂
M;a penso che questo tu già lo faccia.
Un bacione.
A.
Deve essere molto affascinante… Giulia
bello, difficile a volte, ma bello.
tanta merda, vera.