Qualche suggestione dalla Visual Art: non mi piace chiudere i sentieri.
Tutto sta in come ognuno rielabora gli stimoli.
L’ esistenza quasi irreale di "Miko no Inori" (1996). Videoinstallazione.
dal sito :http://www.selfproject.it/mir/artisti.htm
Mariko Mori ha impiegato 11 anni per completare questo lavoro ed esporlo presso "Albion Gallery" Londra |
Mori meditou dentro de sua cápsula de acrílico no berço das civilizações antigas, como Giza, no Egito. Nesta foto, tirada no ano 2000, a cápsula parece um objeto vindo do futuro. |
Times Square, a York il presente fu uno dei luoghi scelti come simbolo del presente. Per l’artista questa capsula rappresenta un mezzo per trascendere il tempo e lo spazio. |
immagini tratte da: http://www.bbc.co.uk/portuguese/especial/158_marikomori/page2.shtml
Mariko Mori nasce a Tokyo nel 1967, suo padre è uno scienziato giapponese. Nel corso degli anni ottanta lavora come modella e nel 1988 si diploma in Fashion Design al Bunka Fashion College di Tokyo. Successivamente si trasferisce a Londra dove prosegue i suoi studi artistici. Nel 1992 si trasferisce definitivamente a New York e inizia lì un programma di studio indipendente per il Whitney Museum. Al momento vive e lavora tra New York e Tokyo. I primi lavori di Mariko Mori risalgono agli inizi degli anni novanta, ma è con la personale “Made in Japan” in mostra a New York e successivamente a Tokyo nel 1995 e ’96 che l’artista ottiene attenzione internazionale. In queste esposizioni, emerge con evidenza un carattere fondamentale delle sue opere: l’attaccamento e la passione dell’artista giapponese alla sua patria e gli influssi che la cultura contemporanea, con la sua profusione di artifici e stili di vita d’importazione occidentale operano in essa.
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