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27 Mar

  Riflessione interrogativa:

Il volto che l’individuo assume per essere riconosciuto come parte della società implica necessariamente la rinuncia a tutti gli altri possibili?

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25 Mar

 

Nel piede esistono 7200 terminazioni nervose che attraverso la spina dorsale ed il cervello sono collegate con tutte le parti del corpo !!!!!

La Riflessologia trova una sua collocazione scientifica agli inizi del 1900 ad opera di un medico americano W. Fitzgerald che ne codificò le prime corrispondenze di carattere anatomico, successivamente dopo molte sperimentazioni in America ed in Europa, si definì una mappa delle zone riflesse. Il massaggio zonale ha origine con l’uomo, in quanto l’uomo primitivo per potersi curare aveva a disposizione solo le sue mani ed il suo istinto che lo spingeva a sfregarsi la parte colpita se provava dolore, l’uomo compie questo gesto senza considerare l’importanza del suo significato, il fatto di sfregare il punto doloroso evidenzia la presenza che nel nostro corpo esiste un circuito di impulsi nervosi. Le origini risalgono a 5000 anni fa, in Cina, si trova traccia di questa pratica medica in pitture egizie risalenti al 3000 a.C., che illustra come i piedi venissero massaggiati con un metodo ben preciso. Anche tribù egli Indiani d’America e tribù primitive africane utilizzavano una forma di riflessologia………..

 

8 Mar

 

 

"Sono tua.

 

Scruto immobile e onorata la placidità di questo contatto.

 

Mi cullo nella meravigliosa inafferrabilità dell’attimo…

 

vorrei poter trascinare sulla mia pelle di tutte le età questa sensazione

 

di incredulo stupore,  nella quale non riconosco più i confini del mio essere."

 

Vera©

6 Mar

IMPROVVISAZIONE….

"Nell’ ambito del teatro contemporaneo di ricerca il rifiuto del testo drammatico o di una sua passiva accettazione, dell’ imitazione di modelli prestabiliti e di forme tradizionali aveva reso l’improvvisazione il fulcro del processo creativo dell’attore e dello spettacolo. Nascevano così il mito dell’improvvisazione ( a volte schermo per nascondere l’ignoranza del passato), l’atteggiamento fideistico verso il training, il caos spacciato per la spontaneità. L’errata interpretazione romantica della Commedia dell’Arte, come qualcosa di imprevisto ed irripetibile, inventato sul momento, sta all’origine della visione distorta dell’improvvisazione:  in realtà i comici italiani usavano una tecnica individuale che organizzava il proprio sapere drammaturgico e corporeo variando consapevolmente i temi.  Nel teatro Occidentale non esiste uno spartito per l’attore, eccetto il metodo Laban per la notazione della danza, nè un codice preciso alla base del lavoro da compiere in scena; al  contrario esso è codificato in modo preciso e rigido nei teatri orientali e l’improvvisazione interviene solo alla fine del processo creativo , non all’inizio. L’imitazione del maestro per lunghi anni porta ad una padronanza del modello tale da permettere poi variazioni ed arrichimenti…."

da " Una categoria della cultura teatrale occidentale-l ‘improvvsazine-  a confronto con alcune pratiche dell’attore orientale", Nicola Savarese in Teatro Oriente/Occidente a cura di A. Ottai, Bulzoni 1986, Roma.

Mi sembrano osservazioni importanti tali da meritare attenzione…le sottolineature sono le mie…Vera

2 Mar

TEMPI DI PRODUZIONE: 3 MESI ALLA PRIMA!

Lo spettacolo "Pearl" è in lavorazione dal 2007

…stiamo arrivando

20 Feb

 

ORDINE DEL GIORNO: TROVARE IL TEMPO.

"Tutti gli uomini, in tutte le epoche, e ancora oggi, si dividono in schiavi e liberi; perche’ chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo, qualunque cosa sia per il resto: uomo di stato, commerciante, impiegato statale, studioso."
(Friedrich Nietzsche )

17 Gen

LA VALIGIA DELL’ATTRICE

…eh, magari questo cofanetto potesse contenere il necessario!

Non è ancora finito il tempo delle compagnie di giro, ve lo assicuro, c’è chi ad ogni prova trasporta e monta il proprio materiale di scena….

adesso capisco il perchè del palco NUDO!

fotografia grande da http://www.flickr.com/photos/christinalutze/

16 Gen

Come avrete capito trattasi di un post di ringraziamento! Mi rivolgo ad un mio caro amico di blog facc8 meglio noto come http://zingarofelice.splinder.com/…. Lusingata per essere stata segnalata fra i suoi 5 blog preferiti e per le intense parole dedicatemi.

A voi:

Teatro De Luxe: Uno dice: ma che c’entra il teatro con il pensare? Sfoglia i post di questo blog e capirai che il teatro, quello vero, è la più antica macchina del pensiero (a dispetto di ciò che la prosa anestetizzante dei teatri stabili vorrebbero farci credere). facc8

E’ in atto una interessante iniziativa dal nome "Thinking blogger Award"  http://www.thethinkingblog.com/2007/02/thinking-blogger-awards_11.htmlconsiste nel segnalare 5 blog che "stimolano al pensare", fornendone il relativo link e presentandone sinteticamente lo spirito.

Colgo l’occasione inoltre per  ringraziare  CloeRuns http://ninia.splinder.com per avermi invitata nel salon… http://salon.splinder.com ed erreme http://erremme.splinder.com  per aver stimolato i miei pensieri verso la riorganizzazione…(sorpresina…?) 

TEATRO DI/IN MOVIMENTO

28 Nov

Alwin Nikolais’s 1959 work Allegory. (Photograph from the Dance Division, New York Public Library for the Performing Arts, Astor, Lenox, and Tilden Foundations.)


Protected species: Two masked dancers hold 16 masks in Alwin Nikolais’s Gallery (1978).
photo: Tom Caravaglia

Alwin Nikolais (Southington  25 novembre 1910 – New York  8 maggio 1993) celebre coreografo, direttore d’orchestra, compositore e regista statunitense. Appartiene alla "seconda generazione" della Modern Dance americana, della quale è una figura fondamentale. Creatore del teatro astratto multimediale e della tecnica di danza Nikolais/Louis, la quale ha per fondamento il principio della motion. Con questo termine Nikolais indica la qualità che assume il movimento in base all’utilizzo delle categorie astratte universali tempo, spazio e forma. La motion pertanto si differenzia dal movement (gesto di uso quotidiano) perché è frutto di precise scelte spaziali, temporali e formali e per questo motivo è il fondamento della danza, che Nikolais definisce appunto a visual art of motion (arte visuale della motion). Da piccolo studia pianoforte e organo. Il suo primo lavoro consiste nell’accompagnare i film muti al Wesport Movie House di Hartford e le lezioni di danza presso alcune scuole. A ventitré anni inizia lo studio della danza con Truda Kaschmann, un’alllieva della danzatrice tedesca Mary Wigman…..to be continued…

"Theatre of emotion/theatre of motion:con questa coppia di termini, che potremmo tradurre "teatro di sentimento/teatro di movimento", per riprodurre l’assonanza dell’inglese, il coreografo americano Alwin Nikolais contrapponeva la sua visione astratta della danza, un teatro di puro movimento, esasperatamente visivo e tecnologico, alla danza narrativa, psicologica ed emotiva di Martha Graham e Doris Humphrey. […]

Dobbiamo smettere di contemplare il nostro ombelico per riprendere posto nello spazio! era solito dire Nikolais, alla ricerca di una danza che, liberata da qualsiasi messaggio freudiano, fosse invece in sintonia con il mondo moderno, con la sua tecnologia e con la rivoluzione dai mezzi di comunicazione di massa che, proprio negli anni Cinquanta, quando Nikolais produceva i suoi primi lavori, il canadese Mc Luhan cominciava ad analizzare nei suoi scritti.[…]  Nella linea di Nikolais e del teatro di motion sono nati, a partire dagli anni Settanta, gruppi come Pilobolus e Momix che del teatro di movimento hanno accentuato l’aspetto più vitalistico e atletico […] " Tratto da  "Teatro di sentimento/teatro di movimento: a ciascuno il suo linguaggio" di Marialisa Monna

Per approfondire l’argomento:

***Ricordi video indelebili nella mia memoria, volevo rispolverare la figura di quest’uomo.

Cerco di formare la mia conoscenza seguendo percorsi instintuali e non.

Mi diverto a curiosare fra le righe del mio presente,

è stupefacente stupirsi di ciò che già si conosce.***Vera

21 Nov

IL CARO ORTICELLO

Noto una mancanza di coraggio diffusa e un attacamento a certezze

 di cui non si può esser certi.

Come artista in formazione amo il rischio di questo lavoro e non ne temo le implicazioni.

Assecondo i miei "credo" con l’esigenza di un dialogo aperto con il mondo,

ma vi prego non mettetemi

il bavaglio  prima ancora che io abbia cominciato, che vi abbia mostrato….

Se amate il  giudizio preventivo non faccio al caso vostro.

Costantemente mi confronto con dubbi e propositi.

Affermo la necessità di un costrutto culturale,

 ma ancora di più invoco l’esigenza di essere "umani" portatori

di sensibilità inaspettate capaci di un sano rapporto con l’altro.

La mia intenzione è azione.

Vera ©