Cieslak Ryszard (Kalisz 1937 – Huston, Usa, 1990), attore e regista polacco.
Dopo aver effettuato i propri studi alla Pwst di Cracovia (Scuola statale superiore di teatro), debutta come attore nel 1962 al Teatro delle tredici file di Opole, successivamente Teatr Laboratorium. A soli quattro anni dalla conclusione degli studi, la sua partecipazione alla messa in scena ad opera di Jerzy Grotowski di Il Principe costante di Calderón nella versione di Juliusz Slowacki (1965) viene salutata come un grande evento teatrale.
A proposito del suo lavoro nel "Principe Costante" scrive:
"La partitura è come un vaso di vetro dentro il quale brucia una candela: il vetro è solido, sta lì, può farci affidamento. Contiene e guida la fiamma. Ma non è la fiamma. La fiamma è il mio processo interno ogni sera. La fiamma è ciò che illumina la partitura, ciò che lo spettatore vede attraverso la partitura. La fiamma è viva. Proprio come la fiamma nel vetro si muove, palpita, cresce, diminuisce, sta quasi per spegnersi, improvvisamente riacquista splendore, risponde ad ogni alito di vento- così la mia interna varia ogni sera, di momento in momento (..)
Ogni sera comincio senza anticiparmi nulla : Questa è la cosa più difficile da imparare. Non preparo me stesso a sentire qualcosa. Non dico:’l’altra sera, questa scena era straordinaria, proverò a farla di nuovo’.Voglio soltanto essere ricettivo per quel che accadrà. E sono pronto a captare ciò che accade se se sono sicuro della mia partitura, sapendo che se anche non sento quasi niente il vetro non andrà in pezzi e la struttura lavorata per mesi, mi aiuterà fino alla fine. Ma quando succede una sera che io possa ardere, dar luce, vivere, rivelare- sono pronto a questo non avendo anticipato. La partitura rimane la stessa, ma ogni cosa è diversa perchè io sono diverso."
Tratto dal testo " La Canoa di Carta" di Eugenio Barba, Bologna, Il Mulino 1993.