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4 Mar

 

ideazione e regia di Danio Manfredini sarà al Teatro India di Roma dal 31 marzo al 5 aprile 2009

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LABORATORIO TEATRALE condotto da Danio Manfredini dal 7 all’11 aprile presso il Kollatino Undergound http://www.kollatinounderground.org/

"…. Io ai miei maestri sarò grato tutta la vita, perchè non mi sono avvicinato con la pretesa di essere da loro ‘istruito’. Non ho mai chiesto: "fatemi diventare come voi". Sono persone che ho incontrato e che mi hanno dato forza e consapevolezza; mi hanno aiutato praticamente a saper attingere alle mie risorse…. Non puoi chiedere più di un azione al tuo maestro. Tuo è il lavoro, il percorso e il risultato….." da un’ intervista di Piergiorgio Giacchè a Danio Manfredini

20 Mar

"Qualcosa mi turba.

Debitamente punta, l’ emozionalità del mio quotidiano appare deformata.

Non ho letto le avvertenze ed ora

 qualcosa di carnalmente vivo

si dimena.

Nulla di conosciuto in questo paesaggio.

Dove sono?

Mi chiedo instancabilemte se sono pronta

 a voler assecondare quell’oscura parte di me

così ben ignorata. "

Vera

11 Mar

 Tre laboratori di danza Buto a Roma

Masaki Iwana - Vermilion SoulsNell’ambito della rassegna internazionale di danza Buto Trasform’azioni 08, Lios & L’Archimandrita – Teatro Furio Camillo organizzano a Roma tre laboratori:

Dal 18 al 19  marzo – Masaki Iwana: nato nel 1945 a Tokyo, Iwana è uno tra i più conosciuti performer di danza Buto del Giappone. Fondatore de La Maison du Butoh Blanc in Francia, ha all’attivo oltre 150 produzioni coreografiche e nel 2004 ha diretto Vermilion Souls, il suo primo lungometraggio. 

Dal 21 al 24 aprileYoko Muronoi: cofondatrice nel 1996, insieme a Masaki Iwana e Silvia Rampelli, della compagnia  Habillé d’Eau.

Dal 2 al 5 giugnoAkira Kasai: appartenente alla prima generazione della nuova danza giapponese e collaboratore di Tatsumi Hijikata, padre fondatore del Buto insieme a Kazuo Ohno.

+ INFO Flavio Arcangeli 329.3418656  flavioarcangeli@hotmail.com

6 Mar

IMPROVVISAZIONE….

"Nell’ ambito del teatro contemporaneo di ricerca il rifiuto del testo drammatico o di una sua passiva accettazione, dell’ imitazione di modelli prestabiliti e di forme tradizionali aveva reso l’improvvisazione il fulcro del processo creativo dell’attore e dello spettacolo. Nascevano così il mito dell’improvvisazione ( a volte schermo per nascondere l’ignoranza del passato), l’atteggiamento fideistico verso il training, il caos spacciato per la spontaneità. L’errata interpretazione romantica della Commedia dell’Arte, come qualcosa di imprevisto ed irripetibile, inventato sul momento, sta all’origine della visione distorta dell’improvvisazione:  in realtà i comici italiani usavano una tecnica individuale che organizzava il proprio sapere drammaturgico e corporeo variando consapevolmente i temi.  Nel teatro Occidentale non esiste uno spartito per l’attore, eccetto il metodo Laban per la notazione della danza, nè un codice preciso alla base del lavoro da compiere in scena; al  contrario esso è codificato in modo preciso e rigido nei teatri orientali e l’improvvisazione interviene solo alla fine del processo creativo , non all’inizio. L’imitazione del maestro per lunghi anni porta ad una padronanza del modello tale da permettere poi variazioni ed arrichimenti…."

da " Una categoria della cultura teatrale occidentale-l ‘improvvsazine-  a confronto con alcune pratiche dell’attore orientale", Nicola Savarese in Teatro Oriente/Occidente a cura di A. Ottai, Bulzoni 1986, Roma.

Mi sembrano osservazioni importanti tali da meritare attenzione…le sottolineature sono le mie…Vera

21 Apr

Rena Mirecka è un’attrice dell’Instytut Aktora Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski, con il quale ha lavorato 23 anni a partire dal 1959. Nel gruppo del Laboratorium che ha elaborato il Training per l’attore, Rena Mirecka ha svolto un compito molto importante: lo studio e il perfezionamento degli Esercizi plastici. Rena Mirecka ha interpretato il ruolo femminile principale in tutte le performance create da Jerzy Grotowski. Ha recitato in Polonia, in quasi tutti i Paesi europei, in USA, in Canada, in Australia, in Medio Oriente ed in Estremo Oriente. Dai primi anni ’70 ha condotto indipendentemente seminari teatrali con attori e persone aventi altre professioni. In seguito ha portato la sua esperienza sempre più in profondità, nel progetto Be here now – Towards (dal 1982 al 1988) realizzato in collaborazione con Mariusz Socha ed Ewa Benesz, anch’essi attori dell’Istituto di Jerzy Grotowski. Il progetto si è sviluppato attraverso esperienze seminariali, riservate a piccoli gruppi di persone, che si sono svolte in diversi Stati europei e dell’America, e in Israele nel deserto del Negev a Gerusalemme. Ogni viaggio ad Est, le nuove ispirazioni e le nuove pratiche e le esperienze più profonde trasformano… così è nato il progetto The Way to the Center (1988-1992). Dal 1992 Rena Mirecka, in collaborazione con i suoi colleghi, prosegue il progetto Now It’s The Flight e le attività del Laboratory Art Education. Inoltre dal 1993 è stata elaborata la ‘para-performance’ Canoa, una "ritual action" che si sviluppa nel corso di tre incontri aperti ad un gruppo di partecipanti.Dal 1992 Rena Mirecka, in collaborazione con Ewa Benesz, dirige l’International Center of Work Prema Sayi in Sardegna, presso Castiadas (Cagliari). Nel Centro si svolgono seminari e attività permanenti a cui partecipano studenti e ricercatori provenienti da diversi luoghi del mondo.

" Per anni Rena Mirecka – prima interprete femminile del Teatr Laboratorium- ha continuato a sviluppare la ricerca parateatrale nata intorno agli anni ’70 nell’ambito delle attività del Teatro Laboratorium, fondato in Polonia dal grande maestro Jerzy Grotowski.

La radice mitica e antropoogica del Parateatro risale alla notte dei tempi, esso può essere inteso come uno "speciale" processo formativo, che, attraverso arte, comunione, ritualità, tecniche psicocorporeee, anela ad "iniziare", equilibrare ed evolvere l’anima individuale, ricercando vie di armonizzazione con l’anima mundi.

Nel Parateatro si compie un processo per l’ispirazione ( che vuol dire incontro con lo spirito), quindi si pratica una ricerca artistica e spirituale, ma nel senso di un’arte e di una spiritualità "intime" e aperte ad ogni sincero insegnamento di amore e di libertà.

Si praticano diverse tecniche per conoscere e trasformare il corpo, la mente e lo spirito; possono svilupparsi forme creative, arti e riti che nascono dai propri sogni; ci si può avvicinare a forze ed essenze archetipiche praticando attivamente canti musiche danze e insegnamenti della tradizione rituale; si prova ad essere e a partecipare con autenticità, cercando di scoprire e di offrire la propria spontaneità umana e creativa. Così se si partecipa con sincerità e dedizione, si sente di essere più liberi, e di poter vivere, creare, dare, ricevere in armonia con le "energie sottili" della natura…" 

(Pier Pietro Brunelli)

Per chiunque fosse interessato dirigerà a Roma dal 26-30 maggio il laboratorio di ricerca "THE WAY"-info : www.laboratoriumteatro.it  Ringrazio <zingaro felice> per avere ispirato questo mio post ! Adoro la condivisione….