ideazione e regia di Danio Manfredini sarà al Teatro India di Roma dal 31 marzo al 5 aprile 2009
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ideazione e regia di Danio Manfredini sarà al Teatro India di Roma dal 31 marzo al 5 aprile 2009
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Dal film " Santa Sangre" 1989 (Sangue Santo) di Alejandro Jodorowsky.
In questa scena viene ricreato, almeno in parte, uno spettacolo del mimo francese Marcel Marceau , La creazione del mondo, una rilettura dei primi due capitoli del libro della Genesi in forma di pantomima. Jodorowsky e suo figlio avevano lavorato tutti e due con Marceau.
Alejandro Jodorowsky
È nato a Iquique (Cile) nel 1929. Suo nonno era un ebreo di origine russa, sfuggito alle persecuzioni in Ucraina e stabilitosi in America del Sud. Sua madre era una cantante d’opera, figlia di un ballerino, anche lui di origine russa. Bambino precoce, impara a leggere a quattro anni ed è subito attratto dai capolavori della letteratura francese, come I tre moschettieri di Alexandre Dumas. Nel 1942 la famiglia si trasferisce a Santiago. Lì frequenta per due anni l’università seguendo corsi di filosofia e di psicologia. Fa anche il clown in un circo, dando così inizio alla sua carriera d’attore e fonda un teatro di marionette. Nel 1955, con pochi soldi in tasca, va a Parigi e studia mimo con Marcel Marceau, per il quale scrive alcune pièce, come Il fabbricante di maschere o La spada del samurai. Stringe amicizia con lo scrittore e regista Fernando Arrabal e con il disegnatore Roland Topor. Nel 1962 i tre danno vita ad un movimento battezzato "Panico", in omaggio al dio Pan. Jodorowsky scrive diverse opere teatrali paniche, e un Metodo di Filosofia Panica. Dopo aver conosciuto il Messico nel 1960, in una tournée con Marcel Marceau, decide di stabilirsi lì, cosa che farà nel 1965, dando avvio a un’intensa attività teatrale. Mette in scena opere di Strindberg, Ionesco, Arrabal, Beckett, Shakespeare e Nietzsche. Realizza un fumetto, scrivendone il soggetto e disegnandolo, dal titolo Fábulas Pánicas, che pubblica settimanalmente in un importante giornale…..
DELLA RETORICA
La più grande maestra si rivela essere la pratica con tutto ciò che comporta…
Non tradire l’idea, è forse questo il segreto?
Della spontaneità…finalmente
"La spontaneità opera nel presente, nel qui ed ora; essa stimola l’individuo verso una risposta adeguata ad una situazione nuova o a una risposta nuova ad una situazione già conosciuta."
Nell’atto concreto la spontaneità e la creatività sono intimamente fuse. Se manca lo stato di spontaneità, la creatività rimane inerte, nascosta, qualunque sia la sua entità potenziale. L’atto privo di spontaneità è l’atto meccanico, ripetitivo, riflesso, stereotipo; atti di questo genere sono propri della macchina, del robot, del computer. La spontaneità coinvolge, con ritmi diversi, tutti gli esseri viventi ed è l’elemento che ha permesso l’evoluzione della vita dalle forme primordiali a quelle più evolute.
La spontaneità stimola a trasformare la realtà, a rompere gli schemi, ad evitare tallizzazioni; essa comporta di affrontare i rischi del cambiamento. Ed è pertanto in contrasto con la tendenza alla conservazione rassicurante riscontrabile in ogni organismo sia individuale che sociale. J.L Moreno
Il video è un frammento di "The cost of living" DV8 physical Theatre
"Sono tua.
Scruto immobile e onorata la placidità di questo contatto.
Mi cullo nella meravigliosa inafferrabilità dell’attimo…
vorrei poter trascinare sulla mia pelle di tutte le età questa sensazione
di incredulo stupore, nella quale non riconosco più i confini del mio essere."
Vera©
TEMPI DI PRODUZIONE: 3 MESI ALLA PRIMA!
Lo spettacolo "Pearl" è in lavorazione dal 2007
…stiamo arrivando
Una nuova creatura appare dal mio cappello a cilindro!
Su stimolo di Roberto Matarazzo elaboro una piccola raccolta ontologica di alcuni scritti relativi all’anno 2007 dal nome ”Io dico – Effetti a carattere teatrale” periodo in cui la nascita di questo blog diventa una nuova forma di comunicazione e confronto con l’impegno Teatro.
Trattasi di materiale multiforme proveniente da quotidiani interrogativi.
Appunti, poesie, riflessioni e critiche sono stati ordinati cronologicamte per la creazione di questo testo.
Mia scelta è quella di completare ogni articolo con una nota finale volta a chiarire le motivaizoni che mi hanno spinta all’atto. La definizione che preferisco di effetto è senza dubbio: ciò che è prodotto da una causa. Il mio movente è vivere svolgendo una personale ricerca nell’ambito del teatro.
Per i pochi lettori alcuni degli effetti che produce in me tale immersione in quest’arte…
Vi ho incuriositi?
ps I: Quanto prima sarà possibile vedere almeno l’immagine di copertina!
ps II: (riferito alla fotografia in alto) Chissà perchè quest’attrazione verso qualcosa di magico che dall’ interno esce e si anima stupendoti….dell’arte attoriale?
LA VALIGIA DELL’ATTRICE
…eh, magari questo cofanetto potesse contenere il necessario!
Non è ancora finito il tempo delle compagnie di giro, ve lo assicuro, c’è chi ad ogni prova trasporta e monta il proprio materiale di scena….
adesso capisco il perchè del palco NUDO!
fotografia grande da http://www.flickr.com/photos/christinalutze/
Intervista video in inglese a Costanza Macras, con inserti di alcuni spettacoli della sua compagnia Dorky Park. Si tratta di un documento interessante che diffondo con piacere perché, come spettatrice, mi coinvolge il mondo che fs vivere sulla scena…Sono affascinata da questo caos ordinato, dal susseguirsi di scene, regni di ironia e kitsch! Ho avuto la fortuna di assistere allo spettacolo " Big in Bombay" l’anno scorso presso l’ Auditorium di Roma….
Che ne pensate?