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10 Giu

Podoff il teatro in rete nella figura di Francesa Candolfi così commenta la prima dello spettacolo "Pearl" Interno notte con figura insonne….mograzie!!!!…..leggi:  http://podoff.splinder.com/post/17366941/Pearl

7 Giu

DELLA RETORICA

La più grande maestra si rivela essere la pratica con tutto ciò che comporta…

Non tradire l’idea, è forse questo il segreto?

22 Mag

 NON E’ PURA UTOPIA :

Quello che inseguo è un teatro che riesca a pervadere ed  animare 

il mio quotidiano e quello di tutti coloro che vi partecipino….

Tutto potrebbe avere inizio da una visione che scuote o solletica alcune profondità

sconosciute o taciute…

Vi è mai capitato?

14 Mag

OtherClassesFOTObar-1.jpg picture by TEATRODELUXE

Cosa significa cold reading o "lettura a freddo"?

Le notizie pervenute dalle mie ricerche virtuali e non sono abbastanza scarse, comunque vorrei condividerle con voi…

E’ una tecnica spesso usata da psicologi, medium, illusionisti…che permette di tratteggiare il profilo psicologico di una persona senza sapere nulla di lei prestando attenzione ad alcuni dettagli importanti come tono di voce, gestualità abbigliamento, postura ed espressione del viso.

oppure se preferite l’arte in cui si crea l’illusione di sapere tutto della persona che ci si trova davanti.-

Mi stupisco all’idea (ne ho la certezza) che sia utilizzata come metro di selezione durante provini teatrali e cinematografici;scopro anche l’esistenza di corsi preparatori…

Suppongo debba funzionare più o meno così:

sei in una sala per essere "provinata" ti danno un testo che tu leggi a "freddo" (in quanto è la prima volta che lo vedi in vita tua) e chi sta di fronte ti osserva pensando di avere già capito chi sei… Non nascondo la mia perplessità, sono più favorevole ad altri approci verso l’altro come per esempio una chiacchierata su un argomento qualsiasi….

11 Mag

corto20TheImaginaryGirl-2.jpg picture by TEATRODELUXE

 

"E’ consentito anche il silenzio…

Insisto nel voler osservare i miei tormenti al lavoro,

confidando nella rivelazione

di una significante estraneità"

 

Microriflessioni su " Pearl"….Vera

7 Mag

Photograph: EPA/Julian Martin

 Peter Brook

Nato a Londra nel 1925 da genitori d’origine russa, dopo una brillante laurea ad Oxford in letteratura comparata, iniziò ad occuparsi di teatro, a sentir lui, più per caso e per necessità economiche che per un interesse profondo: la sua passione dichiarata era infatti il cinema…..  http:// /www.peterbrook.net

Scrive nel lontano 1968 : " E’ uno strano ruolo quello del regista: non vuole essere Dio, eppure il suo ruolo questo richiede; vuole essere libero di sbagliare, ma gli attori instintivamente cospirano per far di lui un arbitro, perchè in ogni momento hanno un bisogno disperato di un arbritro. In un certo senso il regista è  sempre un impostore una guida nella nortte, che non conosce il territorio, ma che non ha scelta: deve fare la guida ed imparare il percorso facendo."Dal libro " Lo spazio vuoto" di Peter Brook

Per chi non l’avesse letto, questo testo è più che consigliato; offre numerosi stimoli per ampliare la propria visione teateale e, perché no, anche per metterla in discussione….Vera

  

30 Apr

Credo fermamente nell’ importanza dell’ incontro con il pubblico.

 La domanda che mi pongo è: "succederà qualcosa?"

Si creerà  l’unità auspicata anche solo per un breve momento?

Questi gli interrogativi che stimolano il lavoro di preparazione all’evento:

http://www.kollatinounderground.org/index_1.htm

28 Apr

Della spontaneità…finalmente

"La spontaneità opera nel presente, nel qui ed ora; essa stimola l’individuo verso una risposta adeguata ad una situazione nuova o a una risposta nuova ad una situazione già conosciuta."

Nell’atto concreto la spontaneità e la creatività sono intimamente fuse. Se manca lo stato di spontaneità, la creatività rimane inerte, nascosta, qualunque sia la sua entità potenziale. L’atto privo di spontaneità è l’atto meccanico, ripetitivo, riflesso, stereotipo; atti di questo genere sono propri della macchina, del robot, del computer. La spontaneità coinvolge, con ritmi diversi, tutti gli esseri viventi ed è l’elemento che ha permesso l’evoluzione della vita dalle forme primordiali a quelle più evolute.

La spontaneità stimola a trasformare la realtà, a rompere gli schemi, ad evitare tallizzazioni; essa comporta di affrontare i rischi del cambiamento. Ed è pertanto in contrasto con la tendenza alla conservazione rassicurante riscontrabile in ogni organismo sia individuale che sociale. J.L Moreno

Il video è un frammento di "The cost of living" DV8 physical Theatre

20 Apr

Photobucket

Ed ora il montaggio!

 

Affrontiamo con perizia questa fase delicata che precede la nascita dello spettacolo.

 

Alcuni tagli sono più dolorosi di altri, si crea  una sorta di affezione,

di legame intimo per il quale non vorresti lasciare andare via nulla….

 

Pensi erroneamente che lasciare voglia dire dimenticare.

 

Tutto il materiale apparentemente depositato nel nulla è quel substrato che permette nell’ora nuove connessioni,che da vita al personaggio.

 

E’ una questione di fiducia.

 

Mi affido al  mio caro regista il quale crea nodi e scruta in profondità….

11 Apr

"Io credo che il teatro si impari in modo empirico, esoterico, da maestro ad allievo, nella professione, strada facendo, nel mestiere, nel dare vita alle proprie ossessioni, nella ripetizione, nei problemi quotidiani, negli orizzonti etici, nell’esercizio della solidarietà, nel contatto con il pubblico e coi testimoni" Cesar Brie

*César Brie* (Buenos Aires, 1954) è un attore teatrale e regista teatrale argentino.

Tra i fondatori negli anni settanta della Comuna Baires, fondatore nel 1975 del Collettivo teatrale Tupac Amaru presso il Centro Sociale Isola di Milano, nel 1980 incontra Iben Nagel Rasmussen, con cui fonda il gruppo Farfa confrontandosi con l’esperienza dell’ Odin Teatret e di Eugenio Barba. Nel 1991 contribuisce alla nascita in Bolivia, con Naira Gonzales e Giampaolo Lalli, del Teatro de Los Andes: insieme alla comunità Yotala, in un piccolo paese vicino a Sucre, crea una struttura che produce spettacoli di ricerca. Attualmente il gruppo, oltre a produrre spettacoli in Europa, sta lavorando su una ricerca della memoria andina, ricollegandosi ai miti del luogo.

"Non bisogna essere ciechi di fronte al mondo in cui si vive, e ci sono differenti modi di farlo. Ci sono artisti che hanno una coscienza politica e lo sanno, ci sono artisti che hanno una coscienza politica e non lo sanno. L’importante però è che ce l’abbiano. Ci sono anche artisti estranei a questo tipo di sensibilità. A me non interessano, ma forse sono necessari: certe ricerche formali le hanno portate avanti loro, per cui… Nell’arte tutte le stelle brillano, tutte dicono qualcosa, ma alcune ci guidano. Io sono un po’ contro questo manicheismo per cui il teatro deve essere fatto in un certo modo: io mi alimento anche di ricerche apparentemente sterili. Bisogna stare molto attenti: il mondo dell’arte tende a dividere le persone in categorie. Se sei o no d’avanguardia, piuttosto che impegnato, ma ci sono artisti che pur non esponendo una tesi sono immensamente politici. Kantor ad esempio…

 Ogni artista di teatro vuole che il suo pubblico venga toccato, cambiato, inquietato dal suo spettacolo, ma anche divertito. Le donne si conquistano facendole ridere, non piangere. Vorrei che gli spettatori ritornassero a vedere altri lavori. Questo ci succede in Bolivia: all’inizio ho fatto due commedie, perché si trattava di dover costruire un pubblico dalla base. Dovevo farli ridere per conquistarli. Solo successivamente li ho schiantati diverse volte con cose più complesse, anche se io considero il grottesco la cifra del mio lavoro. Il grottesco è questa giusta posizione del comico e del tragico senza soluzione di continuità dove il pubblico passa da una forte emozione ad una risata. Questo è un linguaggio che cerco di sviluppare. Per me il pubblico è fondamentale, non perché voglio piacere, ma perché io faccio teatro per qualcuno. Intendo essere sinceri come artista, come attore rispetto al mondo che c’è. Non voglio piacere agli altri, ma togliermi di dosso le cose che mi urge dire di fronte ad un testimone che deve essere scosso, coinvolto e distrutto quanto me di fronte a questa esperienza. "

Mix di alcune risposte date da Cesar Brie in un’ intervista datata 7/6/2006 curata da Paola Bologna e i ragazzi del CSOA Gabrio

Desiderio esperesso : condividere con voi tali lucide e acute riflessioni sull’arte teatrale….