in NEW YORK CITY!
8.9.10 luglio 8PM @Theaterlab, New York, Usa
FEATURING Vera Michela Suprani
MUSICIAN Alessandro Oliva
DIRECTED BY Claudio Oliva
A Teatro Deluxe production 2010
WITH SUPPORT FROM Theatrelab, Duncan 3.0 and Teatro Forte
8.9.10 luglio 8PM @Theaterlab, New York, Usa
Continua il viaggio nel mondo della danza e del teatro del TeatroForte presso il c.s.o.a. Forte Prenestino. Per il secondo anno consecutivo TeatroForte in collaborazione con il Medialab, l’Infoshop e la Sala Saltimbanchi presenta :
"EFFETTI DI MOVIMENTO II" PANORAMICA SUI DIVERSI LINGUAGGI DEL CORPO CONTEMPORANEO.
L’evento si svolgerà dal 25 al 27 giugno a partire dalle 22.00 clicca quì per visionare il programma dettagliato. “EFFETTI DI MOVIMENTO II” invaderà per tre giorni gli spazi interni ed esterni del centro sociale più grande d’Europa con spettacoli, performance, laboratori, reading, video, mostre e istallazioni sul tema dei linguaggi del corpo contemporaneo. Scopo della rassegna è quello proporre uno spazio di incontro e confronto tra artisti di diversa provenienza e formazione. Uno spazio come luogo di confine, dove lo scambio e la relazione tra i contesti diventano la sostanza per alimentare una nebulosa in continuo divenire. Spazi che si attraversano come risposta necessaria alle provocazioni della realtà.
" La memoria come un corpo pieno fino al collo di fogli accumulati. Dalla nascita ad oggi questo corpo ha espresso qualcosa, accumulando atti come strati di carta sovrapposti, immagazzinati fino a creare una figura completa di testa, torso , gambe e braccia…."
Nario Goda spiegando la filosofia di Tatsumi Hijikata – tratto dal testo " Il Corpo Eretico" di Maria Pia D’ Orazi.
Edoardo Sanguineti Poeta, professore universitario, autore di testi teatrali, saggista, intellettuale: Sanguineti è certo una delle figure più interessanti del panorama culturale italiano. Questi sono quattro suoi haiku tratti dalla raccolta poetica Corollario (1997).
1. 2. 3. 4.
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"Qualcosa mi turba.
Debitamente punta, l’ emozionalità del mio quotidiano appare deformata.
Non ho letto le avvertenze ed ora
qualcosa di carnalmente vivo
si dimena.
Nulla di conosciuto in questo paesaggio.
Dove sono?
Mi chiedo instancabilemte se sono pronta
a voler assecondare quell’oscura parte di me
così ben ignorata. "
Vera
Nell’ambito della rassegna internazionale di danza Buto Trasform’azioni 08, Lios & L’Archimandrita – Teatro Furio Camillo organizzano a Roma tre laboratori: Dal 18 al 19 marzo – Masaki Iwana: nato nel 1945 a Tokyo, Iwana è uno tra i più conosciuti performer di danza Buto del Giappone. Fondatore de La Maison du Butoh Blanc in Francia, ha all’attivo oltre 150 produzioni coreografiche e nel 2004 ha diretto Vermilion Souls, il suo primo lungometraggio. Dal 21 al 24 aprile – Yoko Muronoi: cofondatrice nel 1996, insieme a Masaki Iwana e Silvia Rampelli, della compagnia Habillé d’Eau. Dal 2 al 5 giugno – Akira Kasai: appartenente alla prima generazione della nuova danza giapponese e collaboratore di Tatsumi Hijikata, padre fondatore del Buto insieme a Kazuo Ohno. + INFO Flavio Arcangeli 329.3418656 flavioarcangeli@hotmail.com |
Il soggetto è sempre la vita nel teatro.
Non è un rettilineo, questo è chiaro ormai da tempo.
Ora dubito anche sul fatto stesso che sia una strada…
l’immagine più frequente è quella di un mare in mutazione.
Durante le prove ho il piacere di catturare – me.
Provare: operazione atta a verificare se possiedo determinate qualità o attitudini, se e come funzioni il mio corpo.
Giungo ad un risultato che poco dopo si confonde tra le acque.
Sarebbe facile, ma anche stupido lasciarsi annegare.
Per fortuna so nuotare.
Il punto è essere consapevoli di quanto possa essere effimero
volere a tutti i costi comprendere il proprio percorso su una scala di risultati. Vera©
Lieta di informarvi che su youtube trovate video interessanti che ritraggono il grande maestro della danza Butoh Kazuo Ono. Per esempio, un frammento da " Mar morto" http://www.youtube.com/watch?v=ZUjhQLB0hXY
Kazuo Ono, nato nel 1906 (Hokkaido, Giappone), diviene insegnante di ginnastica. Nel 1929, profondamente colpito da un spettacolo della danzatrice spagnola La Argentina, inizia a studiare danza con Baku Ishi e Takaya Eguchi, entrambi influenzati dalla nuova danza espressionista tedesca.
Debutta sulle scene solo nel 1949, con uno spettacolo di piccoli brani ispirati alla danza tedesca d’anteguerra. L’incontro con Tatsumi Hijikata, nei primi anni Cinquanta, si rivela decisivo per la sua carriera. Con lui partecipa alla creazione della danza butoh, quella "danza delle tenebre" nata dall’inquietudine degli artisti dopo il disastro atomico, che è oggi la forma peculiare della danza moderna giapponese e di cui egli è riconosciuto come l’interprete più significativo. Dal 1967 al 1977 lascia le scene, a parte alcune apparizioni in opere di altri autori, e gira alcuni film d’ispirazione surrealista (Portrait of Mr. O, Mandala of Mr. O, Book of the Dead of Mr. O).Nel 1977, a più di settant’anni, crea sui ricordi di un tempo Admiring La Argentina, l’opera en travesti che, presentata a Nancy nel 1980 e col suo enorme successo internazionale, rende Ohno, ormai settantacinquenne, una vera leggenda vivente. Da allora, continua a creare dei soli ai quali spesso associa il figlio Yoshito cui trasmette la sua eredità artistica, e continua a viaggiare per tutto il mondo (tra gli altri: My Mother, 1981; Dead Sea, 1985; Water Lilies, 1987; Ka Cho Fu Getsu, 1990). Nell’ottobre del 2001 compie novantacinque anni e lascia le scene. La danza di Ohno si stacca dalla più diffusa tradizione del butoh, pur condividendone molti principi corporei, per il suo carattere luminoso e lirico. Egli danza per comunicare l’universale nella sua espressione più pura; secondo lui, presto convertitosi al cristianesimo, la danza deve rivelare "la forma dell’anima". Nel suo sforzo quasi mistico di rivelazione dell’essere, di creazione di un mondo che è incontro con le fonti vitali, Ohno utilizza costantemente due concetti chiave: quello di "corpo morto" e quello di "libertà. Il corpo morto, negato, è per lui il primo fine da raggiungere per far sì che l’emozione in esso coltivata possa esprimersi liberamente, senza essere costretta a seguire le logiche coercitive imposte da un corpo vivente. L’anima deve poter manovrare il corpo come un burattinaio manovra una marionetta. Ne nasce una liberazione dalle pastoie della volontà, dalle strettoie del pensiero e dell’individualità. Per attingere all’universale occorre frantumare il rigido carapace di convenzioni che l’esperienza sociale ha costruito sul corpo e nella mente, e lasciar finalmente fluire all’esterno l’espressione pura dell’anima. "Se desideri danzare un fiore puoi mimarlo e sarà un fiore qualunque, banale e privo di interesse; ma se metti la bellezza di quel fiore e l’emozione che esso evoca nel tuo corpo morto, allora il fiore che crei sarà vero e unico e il pubblico ne sarà commosso". Consiglio il libro "Kazuo Ono" di Maria Pia d’Orazi dal quale traggo il seguente brano chiarificatore:.. …"Nel butoh non ci si allena per acquisire forme ma per essere capaci di perderle: il corpo deve diventare trasparente per lasciare intravedere tutto ciò che su di noi il tempo ha scolpito: gradualmente ci vengono insegnate molte cose, ci vengono proibite molte cose e si fa in modo che ilnostro corpo venga imprigionato, non sia più libero. Il butoh no è qualcosa che "aggiunge", cerca invece di togliere tutto ciò che ci è stato imposto fin dal momento della nascita: per questo è l’esatto contrario della danza"….. Se qualcuno si trova a Bologna a marzo 2007 e vuole tentare
un’ avvicinamento a quest’ arte, ecco la proposta della "Soffitta":
Documenti video dall’Archivio Ohno Incontro con Yoshito Ohno e anteprima italiana del film su Kazuo Ohno Buon Compleanno, Maestro! omaggio a Kazuo Ohno in collaborazione con il Museo Civico Archeologico Kuashi(bellezza in sé)di e con Carla Vannucchi La primavera siciliana e Low Flyingdi e con Sayoko Onishi pressoLaboratori DMS – Teatro, 29 marzo, ore 21. Kazuo Ohno, il butoh e i giovani, giornatadi studio con giovani laureati delle università italiane con una performance di Mattia Doto Tarantolae
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